venerdì 21 dicembre 2012

Prestare attenzione all'attenzione

Prestare attenzione all’attenzione. Verso una farmacologia del web
di Paolo Vignola


«Di solito mi risultava facile immergermi in
un libro o in un lungo articolo. La mia mente
si lasciava catturare dal racconto o dalla
complessità di un ragionamento e trascorrevo
ore nei meandri di un testo anche
molto lungo. Oggi la mia concentrazione
comincia a scemare dopo una o due pagine.
Divento irrequieto, perdo il filo, comincio
a cercare qualcos'altro da fare». Con
queste parole Nicholas Carr ha espresso, in
soggettiva, uno dei problemi più diffusi del
presente, ossia i disturbi dell'attenzione
provocati dal web e dalle tecnologie digitali.
Lungi da poter essere liquidata come una
questione di ordine clinico e individuale, la
perdita di attenzione, oggi più che mai,
diviene il sintomo attraverso il quale indagare
le trasformazioni della nostra società,
senza esagerati allarmismi o, al contrario,
rimozioni del problema. Sono solo necessarie
analisi molto attente.

Conduce il dibattito
Marina Ricci





Sabato 26 gennaio 2013 - ore 9,30/13,00
ingresso libero
Associazione Culturale Punto Rosso
Via Guglielmo Pepe, 14 - Milano (MM2 - Garibaldi)


2 commenti:

miracritica ha detto...

sono convinto che esiste una piaga piuttosto distruttiva dalla quale ritengo di essere affetto anche io , il debito dell'attenzione , il problema ritengo sia ampissimo e nei rrgazzi non manca tanto la voglia di studiare quanto invece non riescono a rimanere concentrati sui libri e fermi tra i banchi. questo fenomeno influisce in modo sostanziale sulla societa' e snaturalemten sulal vita degli individui , non sono d'accordo sul fatto che possa dipendere dalla rete e dalla tecnologia. una risorsa per combattere il debito dell'attenzione ritengo possa essere la volonta' in primis tramite la quale si potrebbe interrompere quel distacco che si innesca in determinati momenti , e tutta una serie di altri fattori che incidono .

miracritica ha detto...

sono convinto che esiste una piaga piuttosto distruttiva dalla quale ritengo di essere affetto anche io , il debito dell'attenzione , il problema ritengo sia ampissimo e nei ragazzi non manca tanto la voglia di studiare quanto invece non riescono a rimanere concentrati sui libri e fermi tra i banchi in moltissimi casi. questo fenomeno influisce in modo sostanziale sulla societa' e naturalmente sulla vita degli individui , non sono d'accordo sul fatto che possa dipendere dalla rete e dalla tecnologia. una risorsa per combattere il debito dell'attenzione ritengo possa essere la volonta' in primis tramite la quale si potrebbe interrompere quel distacco che si innesca in determinati momenti , e tutta una serie di altri fattori che incidono